[CODICI HTML] Giornali portoghesi

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  1. Roberto_14
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    STAMPA PORTOGHESE







    O'JOGO



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    La resa di Guardiola "La Liga è del Real"

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    L'allenatore del Barcellona ammette per la prima volta che la forbice in classifica tra Real Madrid e Barcellona è incolmabile. "Non credo che vinceremo questa Liga...", ha confessato Guardiola.

    Al termine del campionato spagnolo mancano ancora 14 giornate: davanti a tutti c’è il Real Madrid di Josè Mourinho, che guida la classifica con 10 punti di vantaggio sul Barcellona. Un distacco, questo, per la prima volta definito “incolmabile” da Pep Guardola. “Non credo che vinceremo questa Liga - ha ammesso il tecnico della formazione catalanta dopo il successo sull’Atletico Madrid firmato Dani Alves-Messi -. Difficilmente riusciremo a raggiungere il Real Madrid”.

    Dato il divario in classifica, quella di Guardiola è una dichiarazione che ci sta, ma che - almeno inizialmente - lascia aperta la porta a una timida rimonta. Solo fino alla seconda dichiarazione però: “Questa Liga non la vinceremo...". Quello che è certo tuttavia - continua l’allenatore spagnolo che alcuni media italiani indicano come il prossimo tecnico dell’Inter - è che lotteremo comunque fino alla fine. Vero, ci sono ancora molti punti in palio, ma è molto difficile. Noi cercheremo di fare la nostra parte, soprattutto in ottica Champions League e Coppa del Re...”.

    Le dichiarazioni di Guardiola trovano conferma con le statistiche. Questo Real Madrid non si ferma proprio più: sono nove le vittorie consecutive in campionato per la squadra di Mourinho, primo tecnico a raggiungere le 50 vittorie nella Liga in appena 62 partite. Guardiola, lo spagnolo che a Barcellona ha vinto (più volte) tutto quello che nel calcio si può vincere e a cui ha partecipato, ne aveva impiegate 67. Muñoz, uno che a Madrid amano parecchio, 70.

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    Edited by Roberto_14 - 27/9/2012, 20:10
     
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    A BOLA



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    Europa League - City corsaro al "do Dragao"; Porto ko 2-1


    Gli uomini di Mancini, sotto nel primo tempo dopo il gol di Varela, trovano la reazione nella ripresa e ribaltando il match e mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione grazie ad un'autorete di Pereira e al gol nel finale di Aguero.

    Dodici mesi. Era questa l'imbattibilità casalinga del Porto, caduta al minuto 83, con un gol di Sergio Aguero. Il Manchester City esce con il bottino pieno dalla fortezza do Dragao e, con il minimo sforzo, riesce ad imitare i cugini dello United vittoriosi in olanda e mettere una seria ipoteca sul discorso qualificazione. Ci è voluta un autorete però, con Pereira il collaborazione con lo sciagurato Helton, per dare il là alla rimonta dei Citizens in difficoltà per buona parte del primo tempo. Il Porto, con l'idea tattica di strappare quello che sarebbe stato un ottimo 1-0, dopo il gol è andato letteralmente in confusione e come una comparsa qualsiasi ha finito col tradire se stesso vanificando gli sforzi della prima frazione e regalando, con una palla persa, il contropiede decisivo al dinamismo di Tourè. Tra 7 giorni, al City of Manchester, servirà un'impresa anche perchè il City visto oggi, non certamente straripante, ha la cinismo della grande.

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    DOPO LA NOIA, IL PORTO - Possesso palla contro possesso palla. E' questo il tema tattico della prima frazione di gara e per un quarto d'ora, Porto e Manchester City, regalano uno spettacolo degno del peggior Sanremo. La noia si interrompe proprio al 15' quando Rolando, prima di abbandonare il terreno di gioco per un infortunio al ginocchio dopo un fallo commesso su Yaya Tourè, costringe Clichy al salvataggio sulla linea. I lusitani di Pereira, con un gioco simil-barcelloniano che da quelle parti è una specie di religione dalla notte dei tempi, riescono a prendere il sopravvento sul centrocampo di un City troppo impegnato a cercare - senza fortuna - gli esterni in ogni ripartenza ed è allora Hulk, con un bel cross teso dalla sinistra, a pescare il taglio vincente di Varela che anticipa Clichy in scioltezza e infila sottoporta il gol del vantaggio. La partita con il gol si anima e Balotelli, appena 2 minuti dopo, avrebbe la chance del pareggio: i lusitani sbagliano il fuorigioco ma Supermario, anziché correre verso la porta, prova la botta da fuori trovando le mani di Helton e scatenando l'ira di uno stizzito Mancini. Dopo questo però il City si perde e cede al trappolone del Porto che, abilmente, rallenta i ritmi e cerca di colpire con qualche fiammata di tanto in tanto: è infatti Hulk, ancora nel finale, a provarci da fuori dopo una bella ripartenza.

    DRAMMA PEREIRA, FOLLIA HELTON - Mancini "mangia la foglia" e capisce che per scardinare la roccaforte portoghese serve ben altro. Il piglio dei Citizens infatti in avvio di ripresa è decisamente migliore e il gran destro di Richards che si stampa sul palo, dopo il solito tocco geniale di Silva, è più di un segnale. Se poi, a dare una mano al City, ci si mette anche il Porto, si capisce che la serata non potrà finire in maniera positiva per gli uomini di Pereira. L'altro Pereira infatti, Alvaro, tra il 9' e il 10' vive il suo dramma personale; prima un giallo per un fallo in mezzo al campo e poi, sulla punizione che ne sussegue, il tocco di spalla che punisce la sciagurata uscita di un Helton in gita turistica all'altezza del dischetto. E' l'1-1 che inguaia i piani tattici del Porto e manda i suoi giocatori in confusione totale.

    CINISMO CITY - Sì perché i portoghesi, provano sì a ripetere il gioco del primo tempo ma la sfuriata dura poco più di 10 minuti. Dal 70' in poi infatti il Porto non riuscirà più a presentarsi dalle parti di Hart e il gioco, anziché affidarsi alla filosofia del tocco di prima rasoterra, si trasforma il "palla lunga e pedalare". Al City il pareggio va più che bene ma al minuto 83 si presenta l'occasione che la grande squadra alla fine sfrutta sempre. Yaya Tourè - il suo rientro è già decisivo - ruba palla in mezzo al campo e parte verso la porta con una selva di uomini biancoblu impegnati in un disperato rientro; l'ivoriano è però freddo e veloce e a tu per tu con Helton serve lateralmente un Aguero - entrato pochi minuti prima al posto dell'evanescente Balotelli - che non può far altro che ringraziare e mettere in rete. E' il gol partita che tranquillizza l'agitato Mancini e lo fa tornare a Manchester con più di mezza qualificazione già in tasca.

    LE ALTRE - E' stata la serata degli scavetti: decisivo quello realizzato su rigore da Schlaudraff, che dà il 2-1 al suo Hannover contro il Bruges, illusorio quello di Cyriac, sempre su rigore che porta in vantaggio lo Standard Liegi a Cracovia, ma il Wisla, in dieci per un'ora, riesce a pareggiare con il colpo di petto di Genkov a 2' dallo scadere. Splendido quello che decide il match tra Twente e Steaua Bucarest: Jonh al 53' dà il successo di misura agli olandesi. Il Valencia passa al Britannia Stadium contro lo Stoke City grazie a un siluro di Topal. PSV corsaro sul campo del Trabzonspor: i soliti Matavz e Toivonen nei primi 11' mettono il match in discesa per gli olandesi, che subiscono senza troppi patemi il punti del definitivo 1-2 di Adin.



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    Edited by Roberto_14 - 27/9/2012, 20:29
     
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